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Il Padiglione di Barcellona
5 lug 2025


Padiglione di Barcellona
Il Padiglione di Barcellona, progettato da Ludwig Mies van der Rohe per l’Esposizione Internazionale del 1929, è considerato uno dei capolavori dell’architettura moderna e un manifesto del movimento razionalista. Creato come padiglione della Germania per rappresentare la rinascita culturale e industriale del paese dopo la Prima Guerra Mondiale, l’edificio è celebre per la sua eleganza minimalista e l’uso innovativo dei materiali.
L’opera si distingue per la purezza formale e l’essenzialità delle linee, che incarnano il principio di Mies “less is more”. L’edificio non aveva una funzione pratica tradizionale: era concepito come uno spazio di rappresentanza e contemplazione, un luogo dove l’architettura stessa diventava protagonista.

Il padiglione è composto da un sistema di piani orizzontali e verticali che definiscono lo spazio senza chiuderlo, creando una sequenza fluida di ambienti interni ed esterni. I muri non sono portanti, ma elementi divisori che guidano il visitatore in un percorso visivo e spaziale continuo.
I materiali utilizzati – vetro, acciaio, marmo verde di Tinos, marmo onice dorato e travertino – sono scelti per la loro bellezza naturale e disposti in modo da esaltare riflessi, trasparenze e giochi di luce. La celebre sedia Barcelona, disegnata da Mies appositamente per il padiglione, completa l’armonia dello spazio con la sua eleganza scultorea.
Dopo la chiusura dell’esposizione, il padiglione fu smantellato, ma il suo impatto sull’architettura moderna fu enorme. Tra il 1983 e il 1986, fu fedelmente ricostruito nello stesso luogo a Barcellona, diventando un punto di riferimento per studenti e appassionati di architettura.
Oggi il Padiglione di Barcellona continua a ispirare per la sua leggerezza, proporzione e sofisticata semplicità, rappresentando un equilibrio perfetto tra tecnica, estetica e filosofia.
Padiglione di Barcellona
Il Padiglione di Barcellona, progettato da Ludwig Mies van der Rohe per l’Esposizione Internazionale del 1929, è considerato uno dei capolavori dell’architettura moderna e un manifesto del movimento razionalista. Creato come padiglione della Germania per rappresentare la rinascita culturale e industriale del paese dopo la Prima Guerra Mondiale, l’edificio è celebre per la sua eleganza minimalista e l’uso innovativo dei materiali.
L’opera si distingue per la purezza formale e l’essenzialità delle linee, che incarnano il principio di Mies “less is more”. L’edificio non aveva una funzione pratica tradizionale: era concepito come uno spazio di rappresentanza e contemplazione, un luogo dove l’architettura stessa diventava protagonista.

Il padiglione è composto da un sistema di piani orizzontali e verticali che definiscono lo spazio senza chiuderlo, creando una sequenza fluida di ambienti interni ed esterni. I muri non sono portanti, ma elementi divisori che guidano il visitatore in un percorso visivo e spaziale continuo.
I materiali utilizzati – vetro, acciaio, marmo verde di Tinos, marmo onice dorato e travertino – sono scelti per la loro bellezza naturale e disposti in modo da esaltare riflessi, trasparenze e giochi di luce. La celebre sedia Barcelona, disegnata da Mies appositamente per il padiglione, completa l’armonia dello spazio con la sua eleganza scultorea.
Dopo la chiusura dell’esposizione, il padiglione fu smantellato, ma il suo impatto sull’architettura moderna fu enorme. Tra il 1983 e il 1986, fu fedelmente ricostruito nello stesso luogo a Barcellona, diventando un punto di riferimento per studenti e appassionati di architettura.
Oggi il Padiglione di Barcellona continua a ispirare per la sua leggerezza, proporzione e sofisticata semplicità, rappresentando un equilibrio perfetto tra tecnica, estetica e filosofia.