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CopenHill | Bjarke Angels Group
1 ago 2025


Dopo quasi un decennio di progettazione, ha aperto a Copenaghen CopenHill, il rivoluzionario impianto di termovalorizzazione firmato Bjarke Ingels Group (BIG). Situato in un’area industriale vicino al centro città, il progetto combina tecnologia ambientale all’avanguardia e infrastruttura pubblica, trasformando un impianto per la gestione dei rifiuti in un’icona urbana.

L’idea ha radici lontane, risalenti al 2002, quando Bjarke Ingels, ancora sotto il nome di PLOT, propose di costruire uno spazio pubblico sopra un edificio commerciale, sfruttando la verticalità per restituire spazio alla città. Quella visione ha trovato piena espressione in CopenHill: un impianto capace di trattare 440.000 tonnellate di rifiuti all’anno, producendo energia pulita per 150.000 abitazioni, e allo stesso tempo offrire una pista da sci lunga 500 metri, pareti da arrampicata, percorsi trekking e un parco urbano accessibile tutto l’anno.
CopenHill è diventato un simbolo della “sostenibilità edonistica”, dove efficienza ambientale e piacere urbano coesistono. La sua facciata in alluminio, composta da grandi blocchi sovrapposti, è scalabile; il tetto, percorribile; le pendenze, sciabili. Secondo Ingels, è un esempio concreto di come l’architettura possa dare forma a un futuro desiderabile, in cui sostenibilità e qualità della vita non sono in opposizione, ma si rafforzano a vicenda.

Il progetto ha coinvolto numerosi partner, tra cui SLA, AKT, MOE, Lüchinger+Meyer e Rambøll, ed è stato per anni la più grande iniziativa ambientale della Danimarca, con un budget di 3,5 miliardi di corone. Sebbene alcune idee visionarie, come il generatore di anelli di vapore per rappresentare le emissioni di CO2, non siano state realizzate, CopenHill rimane un riferimento globale per l’integrazione tra infrastruttura tecnica e spazio pubblico.

Oggi, CopenHill non è solo un impianto, ma una nuova montagna artificiale nel cuore della città, capace di stimolare l’immaginazione e proporre un modello urbano in cui l’ambiente costruito diventa occasione di bellezza, socialità e consapevolezza ecologica.
Dopo quasi un decennio di progettazione, ha aperto a Copenaghen CopenHill, il rivoluzionario impianto di termovalorizzazione firmato Bjarke Ingels Group (BIG). Situato in un’area industriale vicino al centro città, il progetto combina tecnologia ambientale all’avanguardia e infrastruttura pubblica, trasformando un impianto per la gestione dei rifiuti in un’icona urbana.

L’idea ha radici lontane, risalenti al 2002, quando Bjarke Ingels, ancora sotto il nome di PLOT, propose di costruire uno spazio pubblico sopra un edificio commerciale, sfruttando la verticalità per restituire spazio alla città. Quella visione ha trovato piena espressione in CopenHill: un impianto capace di trattare 440.000 tonnellate di rifiuti all’anno, producendo energia pulita per 150.000 abitazioni, e allo stesso tempo offrire una pista da sci lunga 500 metri, pareti da arrampicata, percorsi trekking e un parco urbano accessibile tutto l’anno.
CopenHill è diventato un simbolo della “sostenibilità edonistica”, dove efficienza ambientale e piacere urbano coesistono. La sua facciata in alluminio, composta da grandi blocchi sovrapposti, è scalabile; il tetto, percorribile; le pendenze, sciabili. Secondo Ingels, è un esempio concreto di come l’architettura possa dare forma a un futuro desiderabile, in cui sostenibilità e qualità della vita non sono in opposizione, ma si rafforzano a vicenda.

Il progetto ha coinvolto numerosi partner, tra cui SLA, AKT, MOE, Lüchinger+Meyer e Rambøll, ed è stato per anni la più grande iniziativa ambientale della Danimarca, con un budget di 3,5 miliardi di corone. Sebbene alcune idee visionarie, come il generatore di anelli di vapore per rappresentare le emissioni di CO2, non siano state realizzate, CopenHill rimane un riferimento globale per l’integrazione tra infrastruttura tecnica e spazio pubblico.

Oggi, CopenHill non è solo un impianto, ma una nuova montagna artificiale nel cuore della città, capace di stimolare l’immaginazione e proporre un modello urbano in cui l’ambiente costruito diventa occasione di bellezza, socialità e consapevolezza ecologica.