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Centro culturale Jean-Marie Tjibaou

27 lug 2025

Centro culturale Jean-Marie Tjibaou
Centro culturale Jean-Marie Tjibaou

Il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou, situato a Numea, in Nuova Caledonia, è un complesso architettonico pubblico costruito tra il 1995 e il 1998 e progettato dal celebre architetto italiano Renzo Piano. Commissionato dal governo francese durante i negoziati per l’indipendenza del territorio, il centro è dedicato alla memoria di Jean-Marie Tjibaou, leader indipendentista della comunità canaca assassinato nel 1989, e ha come missione principale la promozione e valorizzazione della cultura kanak. È gestito dall’Agence de développement de la culture kanak (ADCK) e rappresenta oggi uno dei luoghi simbolo della Nuova Caledonia.

Architettura e concezione

Il complesso si sviluppa come un vero e proprio villaggio culturale affacciato sulla baia di Numea, immerso in una riserva naturale e in stretto dialogo con l’oceano. È composto da dieci strutture principali, chiamate comunemente capanne o case, tutte di dimensioni e funzioni differenti, collegate tra loro da sentieri pedonali che si snodano tra giardini e spazi pubblici. Le altezze delle capanne variano tra i 20 e i 28 metri, creando un profilo iconico che richiama le architetture vernacolari della regione.

Renzo Piano, nel progettare il centro, ha condotto un approfondito studio delle tradizioni costruttive e culturali delle popolazioni del Pacifico, cercando di coniugare il linguaggio architettonico contemporaneo con i simboli e le forme della cultura kanak. L’obiettivo era creare un luogo che rendesse omaggio al passato e al presente della comunità, senza cadere nella semplice replica storica né imporre un modello architettonico estraneo. Il risultato è un’architettura che unisce tecniche e materiali tradizionali – come il legno iroko, scelto per la sua resistenza – con elementi moderni come acciaio, vetro e sughero, mantenendo un equilibrio tra innovazione e radici culturali.

Le capanne, dalla forma curva e traforata, sono realizzate con doghe e listelli di legno disposti in modo da lasciare filtrare vento e luce, producendo un fruscio naturale simile a quello degli alberi, in armonia con l’ambiente circostante. Questo studio dei flussi d’aria, della luce e della vegetazione ha permesso di creare un’architettura sostenibile, capace di integrarsi senza forzature nel paesaggio costiero.

Funzioni e spazi interni

Il Centro è suddiviso in tre aree principali:

  1. Sezione espositiva – ospita collezioni permanenti e mostre temporanee dedicate alla cultura kanak e ad altre culture oceaniche, con opere di artisti maori, papuani e neocaledoni. Include anche un auditorium e un anfiteatro per eventi culturali.

  2. Sezione amministrativa e di ricerca – comprende uffici, biblioteca, sale conferenze e spazi per studi e ricerche sulla cultura del Pacifico.

  3. Sezione didattica e ricreativa – destinata a laboratori e corsi di danza, musica, pittura e scultura, oltre a una scuola dell’infanzia, favorendo la trasmissione delle tradizioni alle nuove generazioni.

Significato culturale

Il Centre culturel Tjibaou (CCT) non è solo un museo o un centro espositivo, ma un luogo vivo, concepito per riflettere l’identità della popolazione kanak e favorire il dialogo tra tradizione e modernità. Grazie alla combinazione di architettura innovativa e riferimenti simbolici alla cultura locale, il complesso rappresenta oggi un ponte tra passato, presente e futuro, diventando un punto di riferimento culturale e architettonico internazionale.

Il Centro culturale Jean-Marie Tjibaou, situato a Numea, in Nuova Caledonia, è un complesso architettonico pubblico costruito tra il 1995 e il 1998 e progettato dal celebre architetto italiano Renzo Piano. Commissionato dal governo francese durante i negoziati per l’indipendenza del territorio, il centro è dedicato alla memoria di Jean-Marie Tjibaou, leader indipendentista della comunità canaca assassinato nel 1989, e ha come missione principale la promozione e valorizzazione della cultura kanak. È gestito dall’Agence de développement de la culture kanak (ADCK) e rappresenta oggi uno dei luoghi simbolo della Nuova Caledonia.

Architettura e concezione

Il complesso si sviluppa come un vero e proprio villaggio culturale affacciato sulla baia di Numea, immerso in una riserva naturale e in stretto dialogo con l’oceano. È composto da dieci strutture principali, chiamate comunemente capanne o case, tutte di dimensioni e funzioni differenti, collegate tra loro da sentieri pedonali che si snodano tra giardini e spazi pubblici. Le altezze delle capanne variano tra i 20 e i 28 metri, creando un profilo iconico che richiama le architetture vernacolari della regione.

Renzo Piano, nel progettare il centro, ha condotto un approfondito studio delle tradizioni costruttive e culturali delle popolazioni del Pacifico, cercando di coniugare il linguaggio architettonico contemporaneo con i simboli e le forme della cultura kanak. L’obiettivo era creare un luogo che rendesse omaggio al passato e al presente della comunità, senza cadere nella semplice replica storica né imporre un modello architettonico estraneo. Il risultato è un’architettura che unisce tecniche e materiali tradizionali – come il legno iroko, scelto per la sua resistenza – con elementi moderni come acciaio, vetro e sughero, mantenendo un equilibrio tra innovazione e radici culturali.

Le capanne, dalla forma curva e traforata, sono realizzate con doghe e listelli di legno disposti in modo da lasciare filtrare vento e luce, producendo un fruscio naturale simile a quello degli alberi, in armonia con l’ambiente circostante. Questo studio dei flussi d’aria, della luce e della vegetazione ha permesso di creare un’architettura sostenibile, capace di integrarsi senza forzature nel paesaggio costiero.

Funzioni e spazi interni

Il Centro è suddiviso in tre aree principali:

  1. Sezione espositiva – ospita collezioni permanenti e mostre temporanee dedicate alla cultura kanak e ad altre culture oceaniche, con opere di artisti maori, papuani e neocaledoni. Include anche un auditorium e un anfiteatro per eventi culturali.

  2. Sezione amministrativa e di ricerca – comprende uffici, biblioteca, sale conferenze e spazi per studi e ricerche sulla cultura del Pacifico.

  3. Sezione didattica e ricreativa – destinata a laboratori e corsi di danza, musica, pittura e scultura, oltre a una scuola dell’infanzia, favorendo la trasmissione delle tradizioni alle nuove generazioni.

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